Bentornato autunno!!!!!!
GITA NEL BOSCO
Giacomo
e Mara avevano atteso con molto entusiasmo ed ansia quel sabato per andare con
i genitori a raccogliere le castagne nel bosco. La mattina avrebbero potuto
riposare tranquillamente qualche ora in più, rispetto agli altri giorni, dal
momento che non sarebbero dovuti andare a scuola, ma erano talmente emozionati
che non riuscivano più a rimanere sotto le coperte. Alle 8,30 erano già svegli,
pronti per la colazione. Le voci allegre ed insistenti dei bambini che
reclamavano la colazione, destarono i genitori, i quali, quella mattina
avrebbero preferito riposare qualche ora in più per recuperare le energie
esaurite durante la settimana, ma ciò non fu proprio possibile. La famigliola,
di buon mattino, si trovava già ad esplorare l’immenso bosco di castagni ai
margini di una radura sulla cima di un monte, in cerca dei frutti che la
natura, in questa stagione colorata e ridente, offre generosamente.I bambini,
appena scesi dall’auto,parcheggiata in una piazzola, lungo la strada
principale, cominciarono a correre all’impazzata nel grande spiazzo erboso che
si trovarono davanti. Dopo aver liberato le loro energie vitali represse per
tutta la settimana, con le guance arrossate dall’aria pungente e frizzantina
autunnale e gli occhi lucidi di lacrime, si unirono ai genitori, i quali
stavano imboccando un sentiero che si inoltrava nel bosco fitto di alberi giganteschi. Giacomo e Mara si
calmarono, cominciarono ad osservare questo mondo meraviglioso ed incantato.
Potevano finalmente respirare aria pulita, profumata dagli odori delle piante e
dalla terra fresca del bosco. Potevano ascoltare il silenzio interrotto, a
tratti, dal cinguettìo dei passerotti , dal verso stridulo dei merli, dallo
scricchiolìo delle foglie secche, calpestate al loro passaggio o dal grido gioioso di Mara, quando riusciva
a scorgere un fungo dal cappello rosso punteggiato di bianco.
-Mamma,
mamma guarda che fungo bellissimo ho trovato!
-
Ferma, Ferma non lo toccare! E’ velenoso!- Si affrettava a raccomandarsi il
fratello più grande.
-Mara
non puoi raccoglierlo, i funghi buoni da
mangiare hanno un grande cappello bruno e il gambo panciuto!
Il
padre si era avviato,intanto, nei pressi di un fitto gruppo di maestosi
castagni.
-Ehi
voi! Venite un po’ a vedere. -
I due bambini si precipitarono dal padre, il
quale, con un bastone di legno, stava cercando di togliere le bellissime foglie
colorate cadute, intorno alle radici del grande castagno, per poter osservare
meglio il terreno sul quale sperava di trovare i lucidi marroni. Una folata
imprevista di vento, aiutò il padre nella sua impresa. Il forte vento,
sollevando, in un turbinìo multicolore, una miriade di foglie che
improvvisarono una strana danza simili a bellissime farfalle volteggianti,
riuscì a liberare completamente il terreno sotto l’albero.
Giacomo
rimase incantato ad osservare il meraviglioso spettacolo per qualche istante,
finchè le foglie non andarono a posarsi, non molto lontano, vicino ad un folto cespuglio di agrifoglio. Lo stupore fu
immenso quando il bambino riuscì a scorgere una distesa di ricci dalle spesse
spine ai piedi del grande castagno.
-Fai
attenzione ! -Si raccomandò la mamma.-
-
Non toccare i ricci, potresti bucarti.
Il
bambino fece uno sforzo notevole per evitare di toccare i bellissimi ricci,che
vennero raccolti dai genitori, i quali erano muniti di spessi guanti di pelle. La
raccolta fu proficua, il padre e la madre riuscirono a colmare due bei cesti di
vimini di grossi marroni che adesso, senza spine i bambini si divertivano a
toccare e a lisciare come se fossero oggetti preziosissimi.
Mentre
stavano facendo ritorno verso l’auto, Mara cominciò a gridare.
-Guardate,
guardate! Le castagne vicino a questo cespuglio di rovi si muovono!
-E’
impossibile. Rispose il padre.
-Venite
a vedere. Continuava, insistentemente Mara.
Tutti
si avvicinarono al cespuglio ma non riuscivano a vedere niente di strano, ad un
tratto un mucchietto di foglie cominciò a muoversi.
-Ve
l’avevo detto che le castagne camminano!- Esclamò soddisfatta la bambina.
La
mamma si avvicinò alle foglie e riuscì a scorgere un musetto appuntito con il
nasino scuro, tolse le foglie dintorno e apparve il corpo di un riccio
assonnato,che si muoveva a fatica.
-
E’ un riccio vero,l’ho visto tante volte in fotografia ma questo è reale.
- Probabilmente non riesce più a trovare la sua
tana.- Dichiarò Giacomo.
-Papà,
possiamo portarlo a casa?
-
D’accordo.- Rispose accondiscendente il padre.
La
sera Giacomo, Mara insieme ai loro genitori gustarono le deliziose caldarroste,
davanti al fuoco scoppiettante del caminetto della grande sala, mentre il
riccio accovacciato, nella sua nuova dimora, un cestino di vimini imbottito di
cotone, si addormentava per il lungo sonno invernale.
Racconto tratto dal libro
"Racconti per ragazzi" di Cristina Coletta La Versiliana Editrice